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Approfondiamo la conoscenza del nostro territorio: Campoguerrano

di Rosanna Tempesta



Il rettilineo che da Cappella Lucida (presto vi fornirò anche la storia di questa cappella) porta a Santa Maria del Campo viene chiamato ed indicato come Campo Guerrano. Se leggiamo, però, i verbali comunali del 1800 troviamo “CAMPO BORRANO", in dialetto “CAMBRRAN”. In questo caso dobbiamo desumere che Campo Guerrano viene fuori da una traduzione sbagliata del dialetto, addirittura su suggestione della descrizione della battaglia che si svolse fra Sanniti e Romani nel 260 a. C., descritta da Tito Livio. Sembra, invece, che Borrano fosse il nome di un antico proprietario di quel campo. Tale affermazione è suffragata dalle ricerche storiche di don Dionigi Antonelli il quale, nel suo libro di imminente pubblicazione SAN DONATO VAL DI COMINO - Dalle origini all’inizio dell’età moderna (sec. VIII -XVI). commissionato dall’Archeoclub Val di Comino, così scrive: “Nel Diploma Imperiale di Ottone II del 10 Ottobre 981, con cui vengono restituiti all’abbazia di S. Vincenzo al Volturno, risorta dopo la distruzione ad opera dei Saraceni, tra i possedimenti terrieri di Sora e di Val di Comino figurano le celle di S.Donato e di S.Giuliano delimitate fra le altre dal Rio di Castagneto, Rio Malafede, località Santa Maria, la Valle di Vico, nonché Campo Borrano, a confine tra l’altro con una terra di S. Angelo di Barrea. Il fondo, denominato testualmente “Campo detto di Borrano” (“campum Borrani qui dicitur”), era compreso nel reticolo agrario della centuriazione romana, di cui doveva far parte. Borrano (al genitivo latino) ne era il proprietario.

Come si può vedere il documento è particolarmente importante anche perché da esso emergono i nomi di numerose località del territorio.





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